Il Gran Consiglio del Fascismo riunendosi in queste ore di supremo cimento,
volge innanzi tutto il suo pensiero agli eroici
combattenti di ogni arma che, fianco a fianco con
la gente di Sicilia in cui più risplende
l'univoca fede del popolo italiano, rinnovando le
nobili tradizioni di strenuo valore e d'indomito
spirito di sacrificio delle nostre gloriose Forze
Armate, esaminata la situazione interna e
internazionale e la condotta politica e militare
della guerra proclama
il dovere sacro per tutti gli italiani di
difendere ad ogni costo l'unità, l'indipendenza,
la libertà della Patria, i frutti dei sacrifici
e degli sforzi di quattro generazioni dal
Risorgimento ad oggi, la vita e l'avvenire del
popolo italiano; afferma
la necessità dell'unione morale e materiale di
tutti gli italiani in questa ora grave e decisiva
per i destini della Nazione; dichiara
che a tale scopo è necessario l'immediato
ripristino di tutte le funzioni statali,
attribuendo alla Corona, al Gran Consiglio, al
Governo, al Parlamento, alle Corporazioni i
compiti e le responsabilità stabilite dalle
nostre leggi statutarie e costituzionali; invita
il Governo a pregare la Maestà del Re, verso il
quale si rivolge fedele e fiducioso il cuore di
tutta la Nazione, affinché Egli voglia per
l'onore e la salvezza della Patria assumere con
l'effettivo comando delle Forze Armate di terra,
di mare, dell'aria, secondo l'articolo 5 dello
Statuto del Regno, quella suprema iniziativa di
decisione che le nostre istituzioni a Lui
attribuiscono e che sono sempre state in tutta la
nostra storia nazionale il retaggio glorioso
della nostra Augusta Dinastia di Savoia.